Il Consiglio di Stato ha bocciato la Tabella Unica Nazionale per le macrolesioni, contenuta nello schema di DPR che il Consiglio dei Ministri aveva approvato nelle scorse settimane. Come abbiamo avuto modo di approfondire, si tratta della tanto attesa “Tabella delle menomazioni all’integrità psicofisica comprese tra 10 e 100 punti”, finalizzato a regolare i risarcimenti per le “macrolesioni” derivanti dagli incidenti stradali, che ha subito sollevato diverse perplessità tra gli operatori del settore. Essa si presenta, infatti, come un sistema “multitabellare”, composto da quattro documenti distinti. La prima tabella indica i valori pecuniari del danno biologico senza considerare la componente del danno morale, mentre le altre tre presentano un valore base maggiorato, correlato al grado di danno morale subito dalla vittima.
Questa struttura “multitabellare” rischia di creare difficoltà nel riconoscimento di risarcimenti equi, specialmente al di fuori dell’ambito giudiziario. È probabile che le compagnie di assicurazione utilizzino come riferimento la tabella che contempla solo il danno biologico, evitando di considerare i valori maggiorati delle altre tabelle, anche nel caso in cui venga richiesta la compensazione per il danno morale.
Pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha respinto il DPR con il parere n. 164 del 20 febbraio 2024, sospendendo le valutazioni in attesa di ulteriori chiarimenti e bloccando di fatto l’emanazione della nuova Tabella Unica.
Le critiche principali riguardano il mancato coinvolgimento del Ministero della Giustizia nella stesura del decreto ministeriale e l’incoerenza dei criteri di calcolo adottati per stilare la tabella. Viene messa in discussione anche la correttezza nel parametrare i risarcimenti in funzione dell’impatto economico sul sistema assicurativo, posto che non appare corretto fare dipendere il risarcimento dovuto ai danneggiati da meri criteri di sostenibilità economica per le imprese di assicurazioni. A maggior ragione considerando che, secondo il Consiglio di Stato, non vi sono elementi che giustifichino un abbassamento generalizzato dei parametri di riferimento per i risarcimenti dovuti ai danneggiati, considerando che il settore assicurativo non versa certo in crisi e che, anzi, i profili tariffari proposti agli assicurati sono in aumento.
In conclusione, le compagnie di assicurazione non sono in difficoltà finanziarie, pertanto non c’è alcuna urgenza di abbassare i risarcimenti.